Felafel e Rosè: l’America festeggia e a Roma si gustano per aperitivo
Si festeggiano in questi giorni il National felafel day e il Rosè Day, non in Italia, ma in US certamente.
Mi sono sempre chiesta come mai in US esistano così tanti national days. Ossia le ricorrenze per celebrare qualcosa. Si festeggia tutto: dalla cioccolata al vino, dalle ricette agli ingredienti. Il 10 Giugno hanno festeggiato il Rosè day, un’intera giornata dedicata al vino rosato. Che negli stati uniti costituisce una vera e propria ossessione. Amato per il colore, ideale per l’aperitivo al tramonto, ottimo in abbinamento con molteplici e vari piatti. Il vino rosè è un campione dell’abbinamento. Un vino spesso di corpo ma che risulta leggero e costituisce una buona transizione fra i rossi invernali e i bianchi estivi. Ma non solo, se realizzato a dovere costituisce un vino versatile e gustoso, da abbinare a piatti difficili, come fritti di grande sapore, pizza al pomodoro, piatti di pesce elaborati. Ed è assolutamente instagrammabile. Per cui lo vediamo, con molta facilità sfavillare nei bicchieri al tramonto di giovani influencers.
I felafel o falafel, una ricetta gustosa.
Il vino rosato, di cui parleremo ampiamente in un prossimo articolo, si abbina molto bene anche con i falafel. e il12 Giugno si festeggia, infatti, il National Felafel day. Questa ricetta della tradizione medio-orientale affonda le sue origini nella storia. Per molti connazionali si tratta di una pietanza esotica, considerata, tra virgolette, nuova. Al contrario, si trova in Italia da moltissimo tempo. Infatti, era conosciuta già al tempo degli egizi. Possiamo dunque presumere che fu degustata anche da Giulio Cesare e Marco Antonio, ospiti della Regina Cleopatra? Chissà.
Ingredienti semplici, come lenticchie, ceci oppure melanzane.
Innanzitutto, si tratta di una polpetta fritta, semplice e deliziosa, che si può realizzare a base di legumi. Con un uso delle spezie assolutamente personalizzato che va dal cumino al prezzemolo, dall’aglio alla paprika. Non ci sono limiti alla fantasia del cuoco di felafel. Qualsiasi legume può fornire la base strutturale e proteica del felafel. Si tratta infatti, di un piatto ricco d proteine. E grazie alla sua propria facilità di preparazione e trasporto, si è diffuso notevolmente in tutto il medio oriente, tanto da rappresentarne, quasi uno dei piatti cardine. Si tratta di un piatto semplice da realizzare, che viene servito con delle salse di accompagnamento, solitamente a base di yogurt, hummus e thaini.
Mette d’accordo tutti
Certo si tratta di un piatto vegano, che però è adorato anche dai carnivori. Possiamo anche considerarlo un piatto multiculturale e interreligioso. Sembra infatti che fosse adottato dai cristiani copti nei giorni di magro, tanto quanto dagli ebrei. Considerato un piatto perfetto nella cucina kosher, se realizzato, chiaramente, con ingredienti appropriati. Ecco perché si tratta di uno dei piatti tipici del ghetto ebraico di Roma. Anche se per comprenderne la diffusione, bisogna fare un passo indietro nel tempo. Come abbiamo narrato più volte, infatti, la comunità ebraica di Roma, si è arricchita nel tempo di correligionari provenienti da vari paesi.
Aperitivo nel ghetto ebraico di Roma
La comunità ebraica di Roma è la più antica d’Europa; quindi, possiamo immaginare che la ricetta fosse già nota durante il I e II secolo avanti Cristo. Tuttavia la grande fama del piatto è certamente collegata all’arrivo nella capitale degli ebrei tripolini. Parliamo di quella folta comunità di Italiani espulsa dalla Libia nel 1967. Questi cittadini di religione ebraica si trasferirono a Roma, portando con loro, come sempre succede, i piatti della tradizione. Nel ghetto ebraico di Roma, dunque, si possono trovare spesso e volentieri. In quasi tutti i ristoranti della zona, anche se non kosher o non essenzialmente collegati alla tradizione mediorientale. Solitamente serviti come antipasto, o al momento dell’aperitivo si accompagnano molto bene a vini rosati di grande freschezza e buon corpo.
Dove mangiare i felafel a Roma
Li trovate in tutti i ristoranti del Ghetto, da La Taverna del Ghetto, da Ba Ghetto (kosher), Bellacarne (kosher), Milky (kosher), Nonna Betta, Su Ghetto, Sheva. In altri quartieri di Roma: Little Tripoli (kosher – Nomentano), Taverna Ripetta, Shawarma Station (libanese ).
Ricetta dei felafel di ceci in stile mediorientale
Ingredienti di base
– Ceci secchi: ammorbidire in acqua i ceci per 24 ore (se volete con ½ cucchiaino di bicarbonato sciolto nell’acqua)
– Erbe aromatiche: prezzemolo fresco, coriandolo e aneto sono la chiave di questa ricetta autentica.
– Cipolla: cipolle gialle o bianche
– Aglio: assolutamente fresco a proprio piacimento
– Sale e pepe a piacere
– Spezie: cumino, coriandolo e un po ‘di pepe di Cayenna.
– Lievito in polvere: questo è ciò che conferisce al falafel una consistenza ariosa e soffice
– Olio per friggere
Procedimento per fare i falafel
- Ammollare i ceci nell’acqua per 24 ore, poi sciacquare e asciugare.
- Utilizzare un robot da cucina per creare l’impasto di ceci, erbe fresche (prezzemolo, coriandolo e aneto), aglio, cipolla. Frullare, quindi, ad intermittenza fino al raggiungimento di un composto granuloso.
- Far riposare in frigorifero l’impasto per almeno un’ora o più. Poi mescolare il lievito e i semi di sesamo tostati.
- Creare, dunque, delle palline o polpette delle dimensioni di una pallina da golf
- Friggere i falafel un po’ alla volta in abbondante olio. La temperatura ottimale dovrebbe essere intorno ai 180°C se utilizzate olio extravergine di oliva. Per altri oli da frittura sarà, per cui necessario, regolarsi con i diversi punti di fumo (da non raggiungersi). Noi friggiamo con olio EVO oppure con Olio di arachidi o seme di girasole.
- Usando un mestolo forato estrarre i falafel uno ad uno dopo 3-5 minuti di cottura. Quando all’esterno vedrete una bella doratura.
- Asciugare i falafel su una carta assorbente.
Servire con salse di accompagnamento.