Perché i forni italiani sono così buoni e tra i migliori al mondo?

I forni italiani sono sicuramente tra i migliori al mondo. Si tratta di una scelta di ingredienti di qualità e di una lunga tradizione di panificazione che si tramanda da anni. Scopriamo insieme quali sono le diverse forme di pane in Italia.

L’arte bianca:

La storia delle panetterie e dello sviluppo della panificazione si è tramandata attraverso l’esperienza dei popoli e delle tecniche di produzione. Ecco perché i forni italiani sono tra i migliori al mondo. Qui il pane ha una storia antichissima, ancor prima dei tempi degli antichi romani, quando aprono botteghe e nascono i mestieri del mugnaio e del panettiere. Nell’età feudale si assiste a una battuta d’arresto in seguito alle invasioni barbariche. Tuttavia, con il Rinascimento l’attività riprende a gran ritmo e nasce il lievito di birra. Aumentano le tipologie di pane e di farine. Ma soprattutto, il pane bianco oppure scuro distingueva la tavola ricca da quella popolare.

Il forno comune:

Durante il Medioevo, nei villaggi il forno era un luogo di aggregazione. C’era un unico forno per tutti. Ogni famiglia possedeva il proprio timbro con cui marchiare a crudo il pane, così da riconoscerlo. Inoltre, ci si recava al forno comune secondo il turno assegnato. Non si panificava tutti i giorni dell’anno, ma a intervalli periodici, ogni quindici giorni. Le pagnotte erano sempre piuttosto grandi perché dovevano resistere ai lunghi mesi invernali senza ammuffire. Primi esempi di forno a legna nascono già in epoca egizia, perfezionati poi dai Greci. Si deve proprio a loro l’introduzione dei primi forni pubblici. La svolta avviene nel XVIII secolo con la creazione delle impastatrici meccaniche e dei forni elettrici. Ma il primo esempio di forno domestico lo vediamo solo intorno al 1700. Oggi gli antichi forni collettivi sono stati rimessi in funzione a disposizione dei cittadini in alcuni paesi e città italiane.

Il lievito madre:

La pasta madre è l’unico agente lievitante utilizzato per la panificazione fino al XIX secolo, quando è subentrato il lievito di birra. Si tratta di un lievito naturale che permette all’impasto di fermentare e quindi di crescere. Secondo la leggenda, nell’antico Egitto, circa 4000 anni fa, qualcuno dimenticò di infornare il pane appena impastato. Il giorno dopo decise di infornarlo comunque, per non sprecarlo. Vide che il pane non solo era triplicato di volume, ma era anche molto più croccante fuori una volta cotto e molto più buono. Ancora oggi il lievito madre viene usato per la tipica pizza napoletana, per esempio, dove è fondamentale la lenta lievitazione.

Tutte le forme del pane:

In Italia classifichiamo il pane in base alla città in cui viviamo o al luogo da cui proviene. Per tantissimi anni l’Italia è stata divisa in piccoli regni. Ogni regione, spesso anche ogni città all’interno della stessa, possiedono una varietà di pane caratteristica. Cambiano le farine, le forme, i metodi di cottura e di preparazione. Si tratta di una varietà che caratterizza il nostro paese e che ne sottolinea la bellezza e l’importanza della tradizione culinaria. Per questo i forni italiani sono tra i migliori al mondo. Da nord a sud, l’Italia ci offre una varietà incredibile di prodotti. Vediamo insieme quali sono le forme e le tipologie più amate dagli italiani.

Il pane più famoso al nord

Grissini – pane croccante piemontese. La forma allungata e sottile è molto caratteristica.

Michetta – pane tipico milanese dalla forma a stella. Detto anche Rosetta. Si tratta di un pane soffiato, quindi vuoto all’interno e perfetto per essere farcito.

Piadina romagnola – uno dei prodotti da forno più famosi dell’Emilia Romagna. Fatta di ingredienti semplici a cui vanno aggiunti poi anche olio extra vergine d’oliva e strutto.

Le forme del pane al centro Italia

Pane Carasau – tipico pane sardo. Sottile e croccante fatto con lievito, sale, acqua e farina di grano duro.

Pane Casereccio – di origini abruzzesi. Crosta marrone dorata e mollica compatta. Perfetto per la scarpetta.

Pane di Terni – tipico della regione Umbria. Viene preparato con farina di grano tenero, acqua, sale, lievito acido e lievito di birra.

Il pane regionale del sud

Pane di Matera Igp – ottenuto con semole rimacinate di una varietà pregiata di grano duro 100%.

Pane Cafone – tipica pagnotta napoletana. Viene fatto usando lievito naturale e grano tenero. Crosta liscia e croccante.

Pane di Altamura Dop – celebre pane pugliese. Viene fatto con farina di grano duro, acqua, lievito naturale, sale e malto.

Mafalda – tipico panino siciliano dalla caratteristica forma a S. Ai soliti ingredienti si aggiunge anche il malto e i semi di sesamo.

Il pane a Roma

Anche nel Lazio le varietà di pane sono tantissime. Se si entra in un forno di Roma possiamo sicuramente trovare il famoso Pane di Lariano, della zona dei Castelli Romani, di grano tenero semi-integrale, e quello Casereccio di Genzano Igp, ottenuto con lievito naturale, ottimo per la bruschetta. Non può mancare la Ciriola, tipica pagnotta laziale, dalla forma bombata al centro e stretta e allungata alle estremità. Perfetta per il classico panino. E poi come non menzionare la deliziosa Pizza bianca romana, da spaccare a metà e riempire con la mortadella? Di seguito lasciamo alcuni indirizzi dove poter gustare del pane fresco e buonissimo a Roma, se volete anche con noi durante uno dei nostri tour!

– Antico Forno Roscioli, Via dei Chiavari 34

– Forno Campo de’ Fiori, Piazza Campo de’ Fiori 22

– Forno Conti & Co., Viale Giusti 18

– Panificio Bonci, Via Trionfale 36

Non ci sono dubbi, il forno è uno di quei luoghi magici, dove tradizione e modernità si fondono per creare qualcosa di unico che continua a scavare nel passato e che delizia i nostri palati ogni giorno.