Riserva della Cascina: un vigneto nel parco archeologico dell’Appia Antica
Nel cuore dell’antico Parco Archeologico dell’Appia Antica, si cela un vigneto incantato: la Riserva della Cascina. Abbiamo visitato questo vigneto per voi.
Questo vigneto, tratto dalle antiche mappe catastali, è il tesoro di una famiglia di agricoltori devoti alla viticoltura da ben quattro generazioni. Il loro vino, prodotto seguendo i dettami biologici sia in vigna che in cantina, è una sublime sinfonia di genuinità e unicità, plasmata dalla natura vulcanica del terreno e dalla cura amorevole riservata alle viti. Abbiamo visitato questa bella realtà vitivinicola del Lazio e ne siamo rimasti affascinati.
Un vigneto di famiglia a vocazione biologica
La saga di questa famiglia risale al lontano 1945, quando Giovanni Brannetti, insieme alla moglie Ida, s’immerse nella coltivazione del vigneto nei campi romani. Il figlio minore, Giuseppe, erede della passione familiare per la terra, si unì presto al padre nelle arti vinicole. Fin dall’inizio, scelsero di abbracciare un cammino senza diserbanti né concimi chimici, tessendo così un legame indissolubile con la Terra Madre. Mentre Giuseppe e la moglie Daniela si dedicavano al miglioramento dei loro vini, la terra donava i suoi frutti con sempre maggiore generosità. Nel 1986, l’acquisizione di un vigneto nel Parco dell’Appia Antica diede vita all’Azienda Riserva della Cascina. Dal 1994 la cantina vanta la tanto ambita certificazione biologica.
I vini della Riserva della Cascina
L’azienda produce una vasta gamma di vini, bianchi, rosati, rossi, fermi e spumantizzati. Dopo il primo trionfo con il vino bianco Marino Superiore, l’azienda si spinse verso la creazione di vini rossi e bianchi come Gallieno e Costa di Basalto. Tra le vigne e la cantina, tra passione e impegno, Giuseppe e Daniela scolpivano, dunque, il loro destino nel mondo del vino. Il punto vendita dell’azienda divenne ben presto un luogo d’incontro per gli estimatori. Per alcuni, un santuario di sapori e tradizioni.
IX Miglio Bianco: un vino da avere sempre in casa
Il vino prende il nome dalla posizione della vigna, situata al nono miglio della via Appia antica, ed è un’ottima rappresentazione del territorio con una storia che risale all’antichità. Caratterizzato da una forte componente minerale e da toni salmastri. Pur mantenendo un profilo delicato e piacevole, questo vino ha un gusto saporito e corposo che si sposa bene con i piatti della tradizione romana, antipasti compresi. Le uve utilizzate per questo vino sono la malvasia puntinata, un’eccellente varietà di uve bianche, e la malvasia di Candia. Al naso si percepiscono sentori di frutta a polpa bianca, agrumi, fiori di campo e pietra focaia.
IX miglio rosso – Lazio IGT rosso
Questo vino viene prodotto utilizzando uve Sangiovese, Montepulciano e Merlot. I vigneti si trovano esattamente al nono miglio di via Appia antica, da cui il vino prende il nome. La macerazione sulle bucce e la fermentazione alcolica in acciaio durano da 10 a 12 giorni, conferendo al vino un colore rosso rubino. Al naso si percepisce un bouquet raffinato con note di frutti rossi, accenti balsamici, tabacco, liquirizia e una nota minerale ferrosa. Si tratta di un vino corposo, caldo e morbido, abbastanza fresco e sapido. In abbinamento ideale con carni rosse, zuppe di legumi, formaggi stagionati e affettati.
Gallieno Lazio IGT – malvasia puntinata
Questo vino proviene esclusivamente da uve di Malvasia Puntinata al 100%. È un vino elegante e profondo che prende il nome dall’imperatore romano Gallieno, noto per essere stato un valoroso condottiero del terzo secolo. Impegnato nella difesa dei confini dell’Impero Romano, ma anche del suo rinascimento culturale. Il vigneto sorge proprio di fronte al mausoleo di Gallieno lungo l’antica Via Appia, da qui l’omaggio. Alla vinificazione in bianco, segue un affinamento in acciaio per almeno 8 mesi. Presenta un colore giallo paglierino con riflessi verdolini e un profumo intenso di agrumi, fiori di campo, gesso, polvere e pietra focaia. La caratteristica distintiva di questo vino è, senza dubbio, la sua mineralità. Che gli conferisce grande versatilità nell’abbinamento con crudi di pesce, crostacei, carni bianche, piatti a base di funghi e verdure.
Costa di basalto – Syrah 100%
Prodotto esclusivamente da uve Syrah, questo vino si distingue per la sua eleganza unica, esprimendosi al meglio su terreni vulcanici. Dopo la macerazione sulle bucce e la fermentazione in acciaio, il vino matura in acciaio, risultando in un rosso rubino con riflessi porpora. Al naso, emergono note intense di frutti rossi, confettura di fragoline, mirtilli, con un sottofondo minerale ferroso. Al palato, si presenta secco, morbido, con una piacevole sapidità e un corpo equilibrato. Ottimo abbinato con carne di maiale, zuppe di verdure, formaggi di media stagionatura e parmigiana di melanzane.
Il via delle rose Lazio IGT rosato
Questo è forse uno dei vini più sorprendenti rosati del Lazio. Si tratta di un’espressione di Sangiovese vinificato in bianco, di colore rosa tenue. Al naso è estremamente fine elegante con note floreali di Magnolia rosa fragola lampone e fiore d’arancio. Il gusto è secco e caldo fresco e sapido, ideale con antipasti e crudi di pesce pizza formaggi freschi si accompagna molto bene anche a carni bianche e piatti a base di verdure.
Domina Lazio igt grechetto
Questo vino è prodotto con uve di Grechetto, che conferiscono al vino una struttura ideale per un lungo invecchiamento. Si sposa perfettamente con la cucina. Grazie al suo leggero tannino e al periodo di permanenza sulle fecce per 12 mesi. L’affinamento avviene principalmente in acciaio al 95% e il restante 5% in barrique. Questo contribuisce ad addolcire il vino leggermente senza nascondere l’acidità e i profumi. Dopo questa fase, il vino riposa in bottiglia per almeno sei mesi. Al naso, si possono percepire aromi fruttati di albicocca, fiori gialli, ginestra, insieme a note minerali di grafite, macchia mediterranea, rosmarino e mirto. Questo vino si abbina perfettamente con carni bianche, porchetta, pesce, crostacei e primi piatti strutturati a base di verdure.
Vini biologici certificati
La scelta biologica, sia in vigna che in cantina, riflette un profondo rispetto per la terra e per il consumatore. Con un occhio attento alla natura, si limita l’uso di solfiti e si evitano ingredienti di origine animale, garantendo così un vino che sa di autenticità e rispetto. In ogni sorso dei vini della Riserva della Cascina si ritrova l’anima del territorio, la sapienza delle antiche tecniche vinificatorie e l’amore per la terra.
Una terra vulcanica antica come Roma
Le vigne, radicate in un suolo vulcanico, traggono nutrimento da una terra fertile e salubre. Il terreno, sepolto sotto le pietre millenarie della Via Appia Antica, porta con sé il ricordo di antiche eruzioni. Conferendo ai vini della Riserva della Cascina una mineralità unica. Tra le varietà autoctone che popolano il vigneto, il Bombino Bianco si distingue per la sua versatilità. Questo tipico vitigno laziale ci regala vini fermi e spumanti di rara eleganza. Il Metodo Classico, che dona vita ai pregiati spumanti della cascina, si avvale di antichi rituali di affinamento che conferiscono unicità e pienezza ai vini.
Nuove generazioni di vignaioli indipendenti crescono
Dal 2017, la Riserva della Cascina fa parte della Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti. Si tratta di un’associazione che celebra l’autenticità e la passione dei vignaioli che danno vita ai loro vini con dedizione e amore. Silvia, custode di questa tradizione di famiglia, accoglie con calore coloro che desiderano assaporare i tesori della azienda. Offrendo un viaggio unico tra i profumi e i sapori di un territorio che vive e respira storia e tradizione.