cibo da strada street food

Lo street food in Italia: il miglior cibo da strada da provare

Chi ha inventato lo street food e quali sono le differenze regionali nelle ricette? Scopriamo insieme una tradizione che è diventata, uno stile di vita.

Questa tradizione o abitudine, sempre più in voga, affonda le sue radici nell’antichità. Il cibo dei viandanti e dei pellegrini, dei pastori e contadini, diventa, oggi uno stile moderno e anticonformista.
Il cibo di strada era, infatti, popolare a Roma già nei tempi antichi. Pane e formaggio sicuramente, come anche pane e carne secca. Spesso cucinato utilizzando ingredienti di scarto veniva spesso fritto all’aperto e venduto in strada. A Napoli, nel frattempo esistevano già gli antenati degli autogrill. Può sembrare assurdo, ma nella lunga strada che collegava Roma a Napoli dei punti di ristoro erano necessari. In quelle stazioni, chiamate caponae, il cavallo si riposava e i viaggiatori trovavano delle pietanze speciali, come la caponata appunto. Una ricetta deliziosa che si poteva conservare qualche giorno senza frigoriferi.

italian street food

Il cibo regionale si distingue anche per il suo street food. Ogni regione ha le sue specialità

La cucina regionale in Italia.

Essendo un paese unificato da soli 153 anni, l’Italia presenta una diversità culturale entusiasmante per gli amanti dell’enogastronomia. Al momento dell’unità d’Italia le regioni del sud mangiavano, parlavano e vivevano in modo completamente diverso da quelle del nord. La ricchezza dell’ex regno delle due Sicilie progressivamente lasciò il posto alla povertà. Il nord si industrializzò più velocemente, creando nuove dinamiche sociali. Mentre le campagne si svuotavano progressivamente delle nuove generazioni. Negli anni 70, in particolare, la grandissima parte dei lavoratori nel terziario provenivano dal meridione. L’integrazione fu lenta e difficile, le preoccupate mamme del sud Italia spedivano a Torino il pacco per il figliolo. Il pacco da giù conteneva l’essenziale per ricordare il sapore e il profumo delle proprie origini all’emigrante: caciocavallo, salsicce, dolci di marzapane. Fermo restando che tutto quello che si può mettere in un panino diventa automaticamente cibo da strada, facciamo un piccolo giro d’Italia, con gusto.

Il riso da Sud a Nord

Il riso non è amatissimo a Roma, come anche a Napoli. Considerato un alimento triste destinato a chi soffre di problematiche digestive. Per lungo tempo il riso fu coltivato nel Salernitano, fino a quando la coltivazione fu spostata in Lombardia. Il passaggio del riso al sud rimane nelle ricette più amate come i supplì , gli arancini o arancine, il sartù a Napoli o la tiella in puglia.

supplì al telefono roma street food

Supplì al telefono. Il caposaldo dello street food romano. Impossibile resistere

Roma e il cibo da strada.

Il supplì a Roma non è uno snack, ma una istituzione. Si mangia rigorosamente con le mani, assestando almeno due morsi. Affinché la sorpresa (la mozzarella all’interno) si concretizzi nel famoso filo del telefono. Tradizionalmente si tratta di un cibo da passeggio che si trova ora per lo più nelle rosticcerie e trattorie tradizionali. È quindi utilizzato solo a Roma come street food. Non possiamo non citare la famosa pizza al taglio romana. Classica è sottile e scrocchiarella (croccante) che si ripiega a panino e si mangia camminando. Tipico è anche il filetto di baccalà ricoperto da una croccante pastella. Un nuovo tipo di pizza ripiena ideale per lo street food è stata inventata dal Trapizzino. Si tratta di una tasca di pizza ripiena a metà fra il tramezzino (ma solo come forma) e la pizza. Per concludere: panino con la porchetta.

Pizza street food tour of rOme Monti Colosseum

La montanare è la pizza fritta, eccellenza dello street food napoletano.

Street food a Napoli

Parlando di Napoli non si può prescindere dalla pizza fritta. La famosa montanara che porta con sé una tradizione romantica e deliziosa. Friggere per i meno abbienti è sempre stato un metodo di cottura più economico. Era più facile, infatti, trovare un po’ di fuoco ed un grasso che della legna per un forno. La pizza fritta si cucinava in casa o sul marciapiede antistante l’abitazione. Spesso veniva venduta direttamente dalle donne che la preparavano per arrotondare di qualche spicciolo lo stipendio del marito. Il quinto quarto più famoso a Napoli è o’ pere e o’ musso, il piede (del maiale) e il muso (del vitello). Non possiamo non citare, infine, la mozzarella in carrozza. A Napoli si mangia ancora il famoso cuoppo che è un cartoccio pieno di fritti di diverso tipo.

panino pere o musso

Un panino con il quinto quarto. Una leccornia da assaggiare senza pensare agli ingredienti.

Palermo, la capitale dello street food

A Palermo troviamo un’altra ricchissima serie di ricette dalla arancina (rigorosamente al femminile) al pane e panelle, un panino ripieno di frittelle di ceci condite con olio sale e limone. Una delle ricette di strada più famose sono i panini ca meusa, ossia ripieni di una ricetta che ricorda la coratella romana ma cucinata diversamente. Anche a Palermo, dunque, una ricetta del quinto quarto domina la scena. Lo sfincione è una focaccia  alta e soffice, che viene servita con un condimento sopra a scelta. Tipico di Palermo è anche il polpo rosticciato, servito in strada e condito con succo di limone. Anche a Palermo, similarmente a Napoli, c’è una ricetta tipica simile al pere o musso che si chiama Mussu e carcagnuolu.

vucciria street food palermo

Alla vucciria di Palermo si cucinavano tonnellate di ricette con il quinto quarto.

Lo street food in Sardegna

La Sardegna è ricca di pietanze da street food. Oltre al classico panino con la salsiccia o con qualsiasi cosa che si possa passare al barbeque, le ricette sono svariate. La spianata sarda è una specie di pane ripieno . Lo street food sardo per eccellenza è la panadas che è un tortino cotto al forno ripieno di svariati tagli di carne o verdura.

Bari e il suo cibo di strada

La focaccia barese è uno degli street food da provare. Si tratta appunto di una focaccia ricoperta di pomodorini freschi e olive. I panzerotti sono un’altra irresistibile ricetta fritta ripiena di pomodoro e mozzarella. Polenta fritta anche per Bari, ma qui prende il nome di sgagliozza. Ovviamente polpo, ricci di mare, e altro pesce che, chiaramente a Bari non manca. Nell’altro capoluogo di Puglia, Lecce, lo street food cambia in puccie, rustici e pettole. Il rustico è una sovrapposizione di pasta sfoglia, mozzarella, pomodoro e besciamella. La puccia invece è una specie di pane, fatto apposta per essere farcito.

fritto di mare street food bari

il fritto di mare e le crocchette sono cibi da strada presenti in numerose città italiane

Firenze e il cibo di strada

A Firenze sicuramente non si può prescindere dalla schiacciata ripiena. La schiacciata è una focaccia molto morbida all’olio. Altra ricetta da provare almeno una volta nella vita è il panino con il lampredotto. Il lampredotto è la trippa di bovino, ricavato da una specifica parte dello stomaco. Si cucina in umido oppure più asciutto, è delizioso. Dunque, anche a Firenze non si usa sprecare il cibo, e si trovano ricche ricette da quinto quarto.

lampredotto firenze street food

A Firenze il panino con il lampredotto è una specialità irrinunciabile

Lo street food a Bologna

Bologna è mortadella. Bologna è piadina e tante altre ghiottonerie. Lo street food tradizionale però ci arriva da qualche ricettario tradizionale e di livello, come l’Artusi. Anche qui quinto quarto fritto che si mangia sugli stecchini. La focaccia tradizionale, che corrisponde alla schiacciata, ma che si chiama crescente. Rappresenta un po’ uno svuota-frigo, in sostanza, comprende un mix di ingredienti vari. Si tratta, dunque, di un tipico piatto di recupero. Lo gnocco fritto, invece,  è una specie di frittella salata fatta di acqua e farina e fritta. Si condisce in vari  e golosi modi, anche con marmellate e creme spalmabili al cioccolato. A Modena ,invece, si consumano le tigelle che sono delle specie di crescentine, ma più gonfiette. Sulle quali spalmare formaggi morbidi e adagiare sontuosamente salumi deliziosi.

crescentine e tigelle bologna street food

Crescentine e tigelle sono tipici street food bolognesi, serviti spesso al momento dell’aperitivo.

Venezia e il suo cibo di strada

Anche a Venezia il cibo di strada la fa da padrone. Tutti conoscono i famosi cicchetti che vengono serviti con l’aperitivo. Uno dei piatti tipici più antichi però è  scartosso de pesse. Ovviamente a Venezia si mangia pesce, questa è una frittura mista che comprende anche alcuni crostacei e qualche fetta di polenta fritta. Lo scartosso sta a Venezia come il cuoppo sta a Napoli. La similitudine con Napoli non finisce qui, infatti a Venezia si trova la mozzarella in carrozza. Al posto del pane raffermo a custodia della mozzarella, a Venezia si usa il pane del tramezzino. La copertura è pastella lievitata fritta.

scartosso de pesce

Lo scartosso de pesce a venezia è il tipico street food da gustare mentre si passeggia fra le calli

E a Milano?

Milano è cosmopolita, quindi il cibo di strada differisce notevolmente, si fa raffinato, gourmet e guarda ad Oriente. Via libera ai sushi, poke bars, kebab e una miriade di piccoli bistrot pugliesi, siciliani, napoletani, romani…
Insomma, a Milano è possibile trovare tutte le specialità nazionali e  internazionali.

tramezzini Torino e lo street food

Anche Torino è ormai una città cosmopolita e sembra che lo street food sia soprattutto orientarsi verso ricette esotiche. Dal sapore orientale o mediorientale. Tuttavia, anche se i torinesi sono eleganti e solitamente mangiano seduti non possiamo citare una creazione locale che si degusta in tutta Italia: il tramezzino. Si tratta della italianizzazione del sandwich nel senso buono del termine. I coniugi Nebiolo, rientrati nel 1926 dagli States, decisero di creare questo panino piatto senza crosta, farcito in modi strabilianti. Il successo clamoroso della ricetta, che si inseriva in un particolare momento storico italiano. Il movimento futurista e il progresso tecnologico stavano cambiando stile e abitudini. Questo gustoso snack si inseriva perfettamente nel gusto del tempo. Il nome si deve al grande poeta italiano Gabriele d’Annunzio richiamando alla funzione spezzafame: in mezzo fra colazione e pranzo. il tramezzino è, forse, lo street food italiano più consumato e senza confine regionale.

Gran finale per il cibo da strada: il gelato!

Il gelato è la fine perfetta per ogni espreienza gastronomica che si rispetti. Eccetto forse una degustazione di vino. Da Sud a Nord, da est a ovest, isole comprese il gelato è una vera e propria delizia. Il finale perfetto per ogni pasto, come il sostituto perfetto di un pasto nella claura estiva. Un comfort food per eccellenza. Non si può prescindere dal gustarlo, a patto che ci sia una ricerca di qualità. Esistono migliaia di gelaterie, infatti, che vendono prodotti molto scadenti. Altre inceve, quelle che piacciono a noi, le gelaterie artigianali di qualità. Per scoprire, dunque la differenza fra gelato e ice-cream, segui il nostro blog, o partecipa al nostro Espresso, Gelato and Tiramisù food tour of Rome.